I Gemelli sono un segno d’aria come Bilancia e Acquario. Scopri tutte le caratteristiche che contraddistinguono il terzo segno dello Zodiaco dopo Ariete e Toro.
Gemelli curiosi per natura
Le persone nate sotto il segno dei Gemelli sono tremendamente curiose e attratte da tutto ciò che è novità. Possiedono infatti una grande apertura mentale. Provano un piacere infinito nel soddisfare la loro sete di conoscenza e godono a tal punto nel dedicarsi completamente alla propria intellettualità che gli piace chiacchierare di tutto e hanno milioni di idee fantastiche.
Starebbero ore a parlare e conversare con gli altri su qualunque argomento, dalle ultime tendenze alla politica. Mercurio ha donato ai Gemelli anche la capacità di essere grandi oratori e amanti della retorica. Durante una conversazione è difficile avere la meglio e spuntarla data le loro notevoli capacità comunicative.
Essendo alla continua ricerca di stimoli intellettuali ed avendo una natura portata al contatto con gli altri, chi è nato sotto questo segno non fa fatica a fare nuove amicizie. Sono però molto esigenti nei confronti del partner, il quale deve offrire continuamente nuovi spunti intellettuali.
Routine e monotonia, non per i Gemelli
I Gemelli amano la varietà e odiano la routine e qualsiasi lavoro o attività che sia sedentaria, monotona e ripetitiva. La loro natura in continua evoluzione è quella di essere in continuo movimento. La loro energia mutabile e la capacità di vedere la vita da diverse angolazioni lo rendono il segno più adattabile dello zodiaco.
Sono inoltre molto attenti ai particolari, è infatti difficile che si facciano sfuggire qualche avvenimento e sono vivaci e con un grande senso dell’umorismo. Data la natura duplice del segno, i Gemelli vengono solitamente descritti come persone dalla doppia personalità. Vengono infatti rappresentati con il numero romano II che rappresenta appunto la dualità.
Il mito di Castore e Polluce
Il segno dei Gemelli viene spesso associato al mito greco di Castore e Polluce. Si racconta infatti che Zeus si era innamorato della bella Leda, moglie del re Tindaro, alla quale si era unito trasformandosi in un bellissimo cigno bianco. Dalla loro unione nacque Polluce che crebbe insieme a Castore figlio di Tindaro.
I due ragazzi erano molto legati e crescendo erano divennero degli eroi forti e coraggiosi. Decisero di prendere parte alla spedizione degli Argonauti che guidati da Giasone intrapresero l’avventuroso viaggio alla riconquista del vello d’oro.
Secondo una versione del mito, durante una lite con Leucippo, Castore venne ucciso mentre Polluce, ferito venne portato in cielo da Zeus.
Tuttavia non volendo separarsi dall’amato fratello, chiese a Zeus di liberarlo dall’immortalità per potersi riunire a Castore negli inferi. Commosso, Zeus concesse loro di restare insieme portando entrambi in cielo, sotto forma di costellazione.