Medicinali scaduti: effetti collaterali e come smaltirli

Tutti i farmaci in commercio hanno una scadenza che deve essere rispettata, soprattutto per i rischi e i potenziali danni che l’assunzione di medicinali scaduti...

Tutti i farmaci in commercio hanno una scadenza che deve essere rispettata, soprattutto per i rischi e i potenziali danni che l’assunzione di medicinali scaduti può arrecare alla salute stessa.
Ma quali sono gli effetti collaterali dei medicinali scaduti, e soprattutto in che modo si devono smaltire se non sono più utilizzati e dove? È un tema di fondamentale importanza sia nell’economia domestica per evitare sprechi, che per la tutela dell’ambiente. Scopriamolo insieme.

Medicinali scaduti, verificare la data di scadenza

Tutti i medicinali hanno una data di scadenza che è riportata solitamente su un lato esterno della confezione e indica mese e anno entro i quali il farmaco non può più essere usato. Le case farmaceutiche danno solitamente periodi massimi di validità tra i 2 e i 5 anni. Il motivo è semplice: assumendo un farmaco scaduto infatti potresti non avere più garantita la sua efficacia.

Inoltre in alcuni casi puoi andare incontro a disturbi come problemi intestinali o a reazioni cutanee (arrossamento della pelle, desquamazione, irritazione). La causa è da ricercarsi nel deterioramento delle sostanze chimiche e dei principi attivi contenuti.
Questa regola è valida per tutti i farmaci ma, in particolare, per quelli allo stato liquido, che risultano inutilizzabili in un tempo anche breve.
Ecco perché è una buona abitudine controllare periodicamente l’armadietto dove riponi i medicinali.

Medicinali aperti e non scaduti

Anche se non ancora scaduti, alcuni medicinali potrebbero essere non più efficaci. Una situazione che capita ad esempio se i medicinali sono stati aperti, come nel caso dei colliri o degli sciroppi o se non sono stati conservati secondo le indicazioni riportate sul foglietto illustrativo, ad esempio in frigorifero dopo l’apertura.
Il problema dei medicinali scaduti quindi si presenta anche nel caso in cui intendi utilizzare un farmaco anche dopo molti giorni dall’apertura, periodo nel quale potrebbe non essere più utilizzabile.
Per quanto riguarda lo stato di conservazione di un medicinale, i canoni che generalmente devi rispettare per la conservazione dei medicinali riguardano la confezione che deve essere:

  • integra,
  • non esposta a temperature troppo alte o alla luce,
  • conservata in ambienti con un basso tasso di umidità.

Effetti collaterali dei medicinali non correttamente conservati

Prendiamo come esempio l’aspirina, che ha come principio attivo l’acido acetilsalicilico. Se non conservata secondo le indicazioni, emana un odore acre e il sapore è simile all’aceto. Inoltre può provocare problemi allo stomaco come nausea e vomito.
Allo stesso modo i colliri che dopo essere stati aperti, vengono usati anche se sono trascorsi i 15-20 giorni. Possono portare a irritazioni all’occhio.
Anche le fiale destinate a essere iniettate intra muscolo o endovena hanno una stabilità di pochi minuti, quindi devono essere subito utilizzate e mai conservate, nemmeno in frigorifero.

controllare i farmaci scaduti

Effetti collaterali dei medicinali scaduti

Se aprendo la confezione del farmaco noti un colore insolito, un odore acre o qualsiasi altra alterazione, il suggerimento è di non usare il farmaco. Stesso discorso per le compresse che si sbriciolano o il cui involucro risulti non più consistente, oppure per pomate o creme che dovessero risultare secche.

Alcuni studi condotti hanno riscontrato che gli effetti collaterali di chi assume, magari per sbaglio o per disattenzione, medicinali scaduti non sono definibili pericolosi per la vita di un individuo. Tuttavia oltre che prodotti potenzialmente tossici, si tratta comunque di farmaci che sono potenzialmente inefficaci. Contatta il tuo medico di fiducia e informalo di ogni utilizzo di un farmaco difforme rispetto alle indicazioni presenti nella confezione, data di scadenza compresa.

Il danno più comune riscontrato nei farmaci scaduti è che non producono più l’effetto per cui sono stati progettati, quindi non sono più curativi. In alcuni casi questo fattore può essere molto rischioso. Un esempio lampante è riferito allo choc anafilattico che richiede la somministrazione entro pochi minuti del cortisone.

Per questo motivo la convinzione di medici e farmacisti, nonché quella del Ministero della Sanità, è che dopo la scadenza i farmaci vadano buttati via.

verificare i farmaci scaduti

I nostri suggerimenti per l’utilizzo dei farmaci aperti

Prendi l’abitudine di verificare sempre la scadenza. Inoltre se intendi utilizzare medicinali dopo che sono stati aperti, (per esempio pomate, sciroppi con la componente granulare, ecc.) scrivi sulla confezione del farmaco stesso la data in cui è stato aperto. Infine segui le indicazioni riportare sul foglietto illustrativo, che indicano per quanto tempo ancora il farmaco manterrà la sua stabilità chimica e quindi l’efficacia. Sul sito Federfarma potrai consultare una tabella che riporta le scadenze dei medicinali in base alla loro forma farmaceutica.

Anche in questo caso è importante osservare l’aspetto che hanno i medicinali scaduti, se hanno cambiato colore, oppure se hanno un odore strano o inconsueto. Se non sei sicuro devi sempre contattare prima il tuo medico curante o un farmacista che saprà darti un giudizio professionale.

Come e dove smaltire i medicinali scaduti

Quando verifichi che nel tuo armadietto ci sono medicinali scaduti dovrai seguire una semplice procedura di smaltimento e non buttarli nella spazzatura o peggio nel water. Non dovrai aprire il contenuto rimanente del farmaco in nessun caso, sopratutto se è liquido. Per smaltirli dovrai recarti presso una farmacia o ASL locale, dove sono presenti dei contenitori nei quali potrai buttare i farmaci.
Prima di buttarli potrai eliminare la scatola in cartone e il foglietto illustrativo che possono essere destinati normalmente alla raccolta differenziata della carta. Eliminare la scatola e il foglietto servirà sopratutto a occupare meno spazio possibile e permettere ad altri cittadini di utilizzarlo.

medicinali scaduti totem o box

Perché smaltire i medicinali scaduti

Lo smaltimento dei medicinali scaduti è una necessità oltre che un dovere civico. Infatti dispersi nell’ambiente, i farmici possono potenzialmente inquinare il terreno, le falde acquifere e contaminare tutta la catena alimentare.
I medicinali sono composti da sostanze chimiche che, deteriorandosi avviano un processo di decomposizione che porta alla formazione di sostanze pericolose per l’ambiente e per la salute. Gli antibiotici ad esempio, possono dare vita a colonie di microbi e batteri resistenti alla stessa terapia antibiotica.
Infine i farmaci antitumorali e chemioterapici sono considerati rifiuti speciali per i quali è indispensabile contattare la ASL di appartenenza.

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