Ogni volta che mangi cereali o derivati avverti problemi intestinali o di altra natura? Forse soffri di intolleranza al glutine. Scoprilo con questo articolo in cui parliamo dei sintomi, delle cause e dei trattamenti consigliati.
Cos’è il glutine?
Il termine glutine deriva dalla parola latina gluten, cioè colla. Questa sostanza è una proteina che si trova nei cereali, in particolare nel grano e nel frumento, ma anche nella segale, l’orzo, il farro, il kamut e l’avena.
Cos’è l’intolleranza al glutine?
Dal punto di vista medico è importante precisare che il termine intolleranza non è del tutto appropriato. È infatti più corretto parlare di sensibilità al glutine. Questo termine viene utilizzato tutte le volte in cui il paziente manifesta una sintomatologia riconducibile al consumo di cereali contenenti glutine ma non è affetto né da celiachia né di allergia al grano.
Quali sono i sintomi?
È fondamentale identificare subito i sintomi della sensibilità al glutine, in modo da poter agire tempestivamente sul paziente. Solitamente compaiono in seguito al consumo, anche minimo, di alimenti contenenti glutine. Inoltre scompaiono con la loro eliminazione dalla dieta.
I sintomi più comuni sono:
- diarrea o stipsi;
- dolore addominale;
- gonfiore addominale;
- mal di testa;
- mente annebbiata;
- affaticamento;
- dolori e crampi muscolari;
- nausea e Vomito;
- flatulenza;
- senso di pesantezza;
- intorpidimento di braccia e gambe;
- dolori articolari.
Qual è la differenza tra intolleranza al glutine e celiachia?
La principale differenza tra la celiachia e la sensibilità al glutine è che la prima è che si tratta di una malattia cronica autoimmune a tutti gli effetti, mentre la seconda si riferisce ad una condizione meno grave. Nel caso di intolleranza infatti il paziente manifesta dei sintomi che non hanno né origine allergica e non sono riconducibili alla celiachia e che migliorano con una dieta priva glutine.
La celiachia è quindi una condizione molto più grave che viene evidenziata tramite test appositi di laboratorio che forniscono una diagnosi specifica di sensibilità al glutine. Un’altra indicazione valuta il fatto che i sintomi devono scomparire completamente quando si smette di assumere cibi contenenti glutine.
Cosa mangiare?
Per evitare i sintomi è necessario consumare solamente alimenti che non contengono glutine. In alcuni pazienti, affezionati ad una cultura alimentare mediterranea ricca di cereali e derivati, questa scelta alimentare è molto difficile. Anche per coloro che si adattano facilmente, è fondamentale prestare attenzione alle etichette dei cibi.
A tal proposito, perché un alimento sia definito senza glutine, l’Associazione italiana celiachia dispone che un alimento non debba contenerne più di 20 mg/kg. Sull’etichetta si trova stampato il simbolo di una spiga barrata.
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Di seguito un elenco di alimenti tollerati:
- grano saraceno;
- mais;
- miglio;
- riso;
- legumi (fagioli, lenticchie e piselli);
- castagne;
- quinoa;
- patate;
- polenta;
- sesamo;
- soia;
- tapioca;
- carne non conservata;
- alcuni tipi di salumi come la bresaola;
- pesce e molluschi freschi;
- uova;
- frutta;
- zucchero e miele;
- olio e burro;
- caffè;
- spremute di agrumi;
- vino;
- frutta Secca;
- sale;
- spezie non trattate;
- olive.
Cosa evitare di mangiare?
Gli alimenti che hanno al loro interno un alto contenuto di glutine sono:
- frumento (grano);
- orzo;
- segale;
- avena;
- farro;
- kamut;
- spelta;
- triticale;
- dolci;
- pane;
- cibi fritti;
- condimenti;
- pasta, se non è classificata come gluten free;
- sostituti di carne e pesce a lunga conservazione;
- salsa di soia;
- zuppe.
È importante sapere che il glutine è contenuto in vari alcolici come:
- le birre, di qualunque tipo e gradazione;
- i superalcolici a base di frumento come vodka e whisky.
Come scoprire se si è intolleranti al glutine?
Il Gluten Sensitivity Test viene effettuato mediante prelievo di sangue presso i laboratori di analisi e determina la presenza di marcatori di sensibilità al glutine.
Quali sono i rimedi per l’intolleranza al glutine?
Il rimedio efficace per alleviare o migliorare i sintomi consiste nella completa eliminazione di alimenti contenenti glutine dalla dieta del paziente e seguire un preciso controllo dietetico.
Nello specifico:
- fare attenzione a separare i cibi senza glutine da quelli che lo contengono, per evitare una contaminazione degli alimenti;
- assicurarsi di non utilizzare pentole, stoviglie, posate e superfici che possano essere stati a contatto con alimenti contenenti glutine;
- nel caso si debba consumare un pasto fuori casa avvisare il personale della cucina;
- fare attenzione ai prodotti surgelati perché contengono glutine per tenere uniti alcuni ingredienti.
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In conclusione
L’intolleranza al glutine comporta il cambiamento nello stile di vita e nell’alimentazione, ma ciò non significa smettere di andare al ristorante e fare una vita da eremita.
Anche la spesa quotidiana al supermercato presenta una ricca varietà di scelta a prezzi alla portata di tutti, pertanto è fondamentale capire che si può (e si deve) condurre una vita normale e senza grosse privazioni.
Rivolgersi a una specialista come un dietologo o un nutrizionista ti permetterà di compensare eventuali carenze alimentari derivate dalla rinuncia ad alcuni cibi che contengono glutine.
