La paura di amare è chiamata anche filofobia. Si tratta di un vero e proprio disturbo che può limitare la vita sociale, impedendo la nascita di relazioni intime e di vere amicizie. Il solo pensiero di cedere ad un sentimento forte, ad esempio, può creare tensioni e ansie tanto da rifuggire ogni occasione che possa dargli spazio.
Le cause della paura di amare
Una delle prime cause quando si parla di paura di amare è un passato fatto di mancanza di amore e di considerazione da parte della famiglia di origine. Aver sentito indifferenza nei propri confronti o la mancanza di tenerezza causa una delusione nei confronti delle persone più care, come i genitori. Questo trauma, talvolta, può essere tale da creare un rifiuto verso ogni forma di affetto, da chiunque provenga.
Secondo alcuni terapisti di coppia, ancora, la paura di amare nasce anche dalle distanze create dai social media. Senza accorgersene, infatti, questi mezzi di comunicazione causano un distacco irrimediabile. In questo caso, si vive in un mondo pseudoreale. Ci si accontenta infatti di parlare in chat, di ascoltare una voce amichevole attraverso i messaggi vocali, di condividere la quotidianità con stati pubblici. Nei casi più estremi anche l’intimità sessuale viene vissuta in maniera virtuale e asettico.
In altri casi, infine si ha timore di condividere la propria vita con qualcuno per la paura di perdere i propri spazi e la propria libertà. Le relazioni nate in questo modo vengono vissute in modo superficiale, senza l’intenzione di costruire qualcosa di solido o duraturo.
La paura di amare è molto più frequente di quello che si pensa. Diminuisce con l’avanzare dell’età perchè il timore di non essere più autosufficienti e la paura dell’abbandono, sostituiscono la paura di amare spingendo l’individuo a desiderare una vita di coppia.
I sintomi del disturbo
Che sia causata da un vecchio trauma o dalla sindrome di Peter Pan per cui si fugge da ogni tipo di rapporto serio, la paura di amare causa il timore di approfondire ogni rapporto con l’altro sesso.
Quando la persona sente che sta perdendo il controllo sulle proprie emozioni cerca di evitare di seguire i propri sentimenti sviluppando una serie di malesseri fisici e psicologici. Ne derivano stati confusionari o ansiosi, mal di testa, batticuore e dolori allo stomaco. Pur non trattandosi di una vera patologia, parliamo pur sempre di un disturbo che va riconosciuto e risolto, per non pregiudicare la possibilità di donarsi all’altro e ricevere amore.
Come affrontare e vincere la paura di amare
Coloro che soffrono di questo disturbo si chiedono se sia possibile guarirne. Ogni persona vive dentro di se un mondo di paure ma anche di speranze e desideri. Questi sentimenti positivi danno il giusto slancio per vincere anche le battaglie più impegnative. Uno dei primi passi da fare per vincere la paura di amare, quindi, è quello di affrontarla senza nascondersi. Per questo può essere utile porsi delle domande come:
- perchè ho timore di abbandonarmi ai miei sentimenti?
- ho ricordo di qualche situazione sentimentale che mi ha particolarmente ferito o ferita?
- sono felice o sto bene con me stesso vivendo relazioni superficiali?
- sento la necessità di condividere in modo profondo la mia vita con qualcuno?
Domande come queste aiutano a comprendere se si stanno vivendo dei timori eccessivi. Se si ha coscienza che all’origine delle proprie paure vi è ad esempio la mancanza di amore e attenzioni da parte dei genitori, bisognerà iniziare un percorso di perdono. Seppur con tante difficoltà infatti, il perdono offre una sensazione di libertà e felicità inspiegabile, che consente di avere nuovamente fiducia nel prossimo riuscendo anche ad amarlo.
Se invece la causa della propria solitudine è l’eccessiva dipendenza dai social e da internet, è necessario lavorare su stessi e sulle priorità che ci sono nella propria vita. Un amore vero, fatto di uno scambio reciproco, di giorni trascorsi insieme, di condivisione di problemi, di responsabilità, dona stimoli e aumenta la propria autostima.
È importante non affrettare i tempi, avanzare a piccoli step. Consapevolezza, accettazione, piccole condivisioni di spazi personali. A poco a poco si può giungere a donarsi a chi si ritenga degno di ricevere il nostro amore e la nostra fiducia.
Nel caso in cui si ha timore di non avere sufficienti forze per intraprendere questo percorso, l’aiuto di un professionista come un psicologo, può accompagnarci e indicarci la giusta strada da percorrere.
